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21 Febbraio 2024

7° Rapporto Censis-Eudaimon 2024: il futuro del welfare aziendale

Vai alla sintesi del 7° Rapporto https://drive.google.com/file/d/1smHt5JdiLDNOwA3g2tqStNBxQpNEdort/view?usp=drive_link

In questa fase storica, il mercato del lavoro italiano è segnato da un paradosso inedito: da una parte il record di occupati, un trend di creazione di lavori più stabili e una maggiore presenza di donne, dall’altra una sempre più diffusa disaffezione al lavoro e un rapporto con esso sempre più fragile.

Anche quest’anno tiriamo quindi le somme, proponendo una sintesi dei risultati del VII Rapporto Censis-Eudaimon 2024. Partiamo dalle basi…

Cos’è il Rapporto Censis?

Il Rapporto Censis è una pubblicazione annuale, prodotta dal Centro Studi Investimenti Sociali (Censis), istituzione italiana di ricerca socio-economica fondata nel 1964.

Tale rapporto fornisce un'analisi dettagliata e approfondita di vari aspetti della società italiana, inclusi temi come economia, istruzione, lavoro, salute, cultura e benessere sociale.

Il Rapporto Censis si basa su dati statistici, sondaggi, ricerche qualitative e analisi dei fenomeni socio-economici condotte dall'istituto.

Il documento viene quindi considerato una fonte autorevole per comprendere le dinamiche sociali ed economiche attualmente presenti Italia e viene spesso utilizzato dai decisori politici, dagli studiosi e dagli operatori del settore per informare le proprie decisioni e politiche.

Qual è la situazione attuale per il mondo del lavoro in Italia, oggi?

Facciamo quindi un breve riassunto, in grado di restituire un’immagine complessiva del mondo del lavoro italiano oggi, per capire meglio in che direzione sta andando il welfare aziendale, per accontentare il più possibile le aspettative delle famiglie.

Ci sono più occupati, più lavoro stabile e più donne assunte rispetto al passato

Occupazione 60,1% (23,1 milioni di lavoratori) con un gap nel tasso di occupazione tra uomini e donne ridotto di 0,6 punti percentuali.

La genitorialità penalizza però ancora maggiormente le donne

Il divario tra il tasso di occupazione delle donne con figli e quello degli uomini con figli in termini di punti percentuali è pari in Italia a -30,7, in Germania a -17,4, in Francia a -14,4, in Spagna a -19 e in Grecia a -29.

Lavorare meno è assolutamente una priorità

Il valore del tempo libero non ha prezzo: il 67,7% degli occupati in futuro vorrebbe ridurre il tempo dedicato all’attività lavorativa. Si è sempre meno propensi a fare straordinari e a quasi il 28% degli occupati è capitato di rinunciare a un lavoro - magari migliore rispetto a quello attuale - perché la sede era troppo distante dalla propria abitazione e quindi ciò avrebbe ridotto ancor di più il tempo da dedicare a sé.

L’87,3% degli occupati sostiene infine che fare del lavoro il centro della propria vita sia un errore, sostenendo il valore innegabile del work-life balance.

Come già detto parlando della disaffezione al lavoro, la cura del benessere psicofisico del dipendente è quindi essenziale per ridurre l’assenteismo, la fuga di talenti e per assicurare la qualità e la costanza produttiva in azienda.

Ecco quindi come - all’interno di un panorama oggi sempre più complesso ma anche più consapevole - il welfare aziendale si ritaglia un ruolo cruciale.

Il welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro

È bene partire dicendo che - rispetto al passato - oggi, l’81,8% degli occupati sa cos’è il welfare aziendale ed è consapevole dei vantaggi che esso potrebbe offrirgli: tra i lavoratori che già beneficiano di forme di welfare aziendale l’84,3% lo vorrebbe potenziare ulteriormente, mentre tra coloro che non ne beneficiano, l’83,8% lo vorrebbe veder introdotto nella propria azienda.

La personalizzazione del welfare è oggi un punto chiave , così come la sua fruibilità in versione sempre più “smart”, tramite APP (come Euty) o piattaforme online, da parte del lavoratore, mentre il datore di lavoro si aspetta di poter sfruttare il welfare anche per rendere più appetibile la sua azienda nell'ottica di attrarre nuovi talenti.

L’evoluzione del welfare aziendale oggi

Come dicevamo, trattenere e attrarre lavoratori diventa sempre più una priorità per le aziende, così come è una priorità per i lavoratori poter gestire tempi di lavoro flessibili e più contenuti.

È in atto quindi una nuova fase di sviluppo del welfare aziendale in linea con le sfide del momento, un recupero di autonomia e una riscoperta della propria identità specifica, uscendo dal ruolo fuorviante e sminuente di strumento efficace per perseguire altrui finalità socio politiche.

Garantire un supporto ad hoc ai singoli lavoratori e un accesso semplificato ai servizi sono oggi già due soluzioni molto concrete da promuovere e potenziare, che annunciano una fase nuova del welfare aziendale: non più solo un’attività ”riparativa” e rivolta solo a categorie specifiche di lavoratori più vulnerabili o in difficoltà.

Il welfare aziendale oggi è attuato nell’ottica di contribuire al benessere psicofisico di tutti i lavoratori, con un approccio attivo, fatto di benefit e di servizi utili per risolvere le criticità, che rendono le vite concitate, difficili e pesanti, consentendogli in parallelo di avere così più tempo libero e orari più flessibili.

Vai alla sintesi del 7° Rapporto https://drive.google.com/file/d/1smHt5JdiLDNOwA3g2tqStNBxQpNEdort/view?usp=drive_link

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